venerdì 16 aprile 2010

ADDITIVI NEL MOTORE, funzionano ?


Durante lo svolgimento del mio lavoro mi è capitato di utilizzare degli additivi per ripristinare o preservare i componenti del motore e degli organi ausiliari delle auto in manutenzione, tipo l'impianto di iniezione , di raffreddamento, il cambio, ecc. Il compito più difficile, in questo caso, consiste nel capire se l'aggiunta di un additivo è risolutiva per il problema da risolvere o no. Infatti gli additivi sono ideati per sistemare determinate situazioni, ma non sono miracolosi, nel senso che se il danno è troppo grave non si può riparare con un additivo. Tuttavia si tratta di effettuare una accurata analisi del problema prima di scegliere un eventuale additivo adatto. Per esempio mi capita spesso di trovare dei motori molto rumorosi per via delle punterie idrauliche che non si regolano più perfettamente, in questo caso un indagine sullo storico del numero di cambi di olio che sono stati effettuati su quel motore può essere indicativo, ma anche un eventuale periodo troppo lungo tra un cambio e l'altro possono portare questo tipo di inconveniente, l'additivo per le punterie idrauliche in questo caso è risolutivo e facile da applicare. Lo stesso vale anche per l'additivo turafalle per i radiatori funziona bene, ma solo in caso di micro perdite , e non di voragini o tubazioni rotte. Diverso è per quegli additivi che servono a preservare le usure , ce ne sono di veramente performanti, al punto di essere utilizzati nelle competizioni, in genere sono da aggiungere nell'olio motore o del cambio, quando lo si sostituisce, e possono essere di vari tipi, quelli più noti sono di tipo ceramici o nano tecnologici. Normalmente vengono usati per evitare il grippaggio nel motore, o la rumorosità nel cambio, ma servono anche per i motori che hanno la tendenza a consumare un po di olio in più rispetto al normale. Infine ci sono anche molti additivi per la pulizia degli impianti di alimentazione sia diesel che benzina, anche in questo caso vale il discorso che se un componete, ad esempio un iniettore, è rotto non basta pulirlo ma andrà sostituito. ultimamente ho sentito parlare di un additivo che , messo nell'acido delle batterie guaste, le rigenera prolungandone la durata, lo proverò e vi farò sapere.

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giovedì 15 aprile 2010

VOLANO BIMASSA e le sue problematiche

La maggioranza de motori diesel delle autovetture moderne è dotata di volano bimassa, spiegare il suo funzionamento non è semplicissimo, in quanto il suo lavoro è quello di eliminare le vibrazioni che risuonano a determinate frequenze. si può dire che la differenza rispetto al volano tradizionale monomassa è sostanzialmente, di spostare la, potenziale e dannosa vibrazione, ad un regime di rotazione del motore più basso possibile, circa 200 giri/minuto, quindi presente solo nella fase di avviamento e spegnimento del motore stesso.
Il riscontro negativo consiste nel fatto che per come esso è configurato e sollecitato, è un componete molto delicato , quindi soggetto ad usure precoci che creano per assurdo, come risultato, un aumento eccessivo della rumorosità del motore e delle vibrazioni a volte preoccupanti. L'unico intervento possibile, quando si guasta, è la sua sostituzione, che comporta lo smontaggio del cambio e la conseguente sostituzione del gruppo frizione, questo fa si che i costi relativi sono ha volte elevati. Io personalmente ritengo che i progettisti, in questo caso, abbiano esagerato nel valutare l'utilità di inserire questo componente , perchè è verissimo che dal punto di vista teorico e pratico il suo compito lo svolge egregiamente , ma è anche vero che i motori diesel con volano monomassa , andavano benissimo e le vibrazioni leggermente più accentuate , non erano cosi preoccupanti da procurare rotture del manovellismo del motore,, inoltre posso testimoniare che sul mercato, dato che, esistono delle modifiche da volano bi a volano monomassa, ne ho sperimentato e installate alcune senza avere inconvenienti , ne di rotture ne di confort di marcia del motore.

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sabato 3 aprile 2010

CINGHIA SERVIZI, e le sue problematiche

Possono essere di due tipi, trapezoidale o poly-v , ma il gravoso compito che devono assolvere è uguale, infatti è attraverso le cinghie che viene trasmessa parte della coppia, del motore, agli apparati ausiliari che devono così trasformare l'energia cinetica dal motore in altre energie, es. elettrica, idraulica, dinamica, ecc. gli apparati ausiliari sono necessari per il funzionamento dell'auto, per esempio il servosterzo , il climatizzatore , lo stesso generatore di corrente, e altri ancora.
Inutile dire che in effetti la cinghia è soggetta ad usure particolari, specialmente nei motori dove questo compito è svolto da un unica cinghia che scorre tra tutte le pulegge. Proprio in questo caso i progettisti anno dovuto escogitare dei sistemi meccanici per eliminare delle fastidiose vibrazioni che avevano le cinghie quando dovevano fare ruotare molte pulegge, introducendo, una speciale puleggia del generatore che, concepita con il funzionamento a ruota libera, assorbe gran parte delle vibrazioni, rendendo la rotazione del sistema fluida e silenziosa. Al resto ci pensa la puleggia del motore, che essendo di tipo a doppia massa, equalizza le vibrazioni provenienti dall'albero motore. L'usura di un dispositivo di questo tipo può creare inconvenienti molto fastidiosi, ad esempio rumorosità eccessiva della rotazione al minimo del motore, ma anche problemi più gravi come la rottura , con conseguenti pezzi di gomma che in alcuni casi, si sono infilati dentro la distribuzione, creando gravi danneggiamenti al motore. La percorrenza della cinghia dei servizi, dipende dal tipo, ma in genere è dichiarata dalla casa , nel libretto di uso e manutenzione, tuttavia ritengo che un semplice controllo visivi dello stato delle cinghie è conveniente onde evitare brutte sorprese.

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