sabato 5 marzo 2011

La vettura si chiamerà «150° Italia»

Trovo al quanto doveroso e curioso dover citare le vicende che vedono coinvolta la Ferrari di F1 e gli stessi italiani sportivi e non, accomunati dalla volontà di commemorare il 150° dell'unità D'Italia ,  vergognosamente e ingiustamente ammoniti da una multinazionale come la casa  automobilistica Ford, che intendeva sostenere che il nome scelto per la pluri vittoriosa e mitica  Ferrari F150 poteva ledere l'immagine di un loro comunissimo pick-up, che si chiama appunto F150.  Pertanto non posso fare altro che citare uno degli innumerevoli articoli  di giornale che, giustamente,  ironizzano sul fatto che la Ford è caduta veramente in basso, e in più
, la scelta del costruttore italiano di cambiare il nome alla monoposto, onde evitare polemiche inutili e un giudizio in tribunale , ha dimostrato che noi italiani pensiamo sopratutto alla vittoria, in questo caso della 150° italia e dell'italia stessa.
Un grazie alla Ferrari in bocca al lupo ragazzi.




da il corriere della sera. it


.......Al fine di evitare qualsiasi rischio di confusione fra una macchina di Formula 1 e un pick-up, di sua volontà, la Casa di Maranello ha deciso che il nome della vettura perderà quella F che precede il numero 150 - che stava a significare Ferrari, come avvenuto ogni volta che era stata utilizzata nella denominazione di una macchina, fosse essa da corsa o da strada - e che, a quanto pare, tanta agitazione sembra poter creare nelle menti dei consumatori d'Oltreoceano; con l'occasione, il nome sarà completamente italianizzato con la sostituzione del "th" con l'analogo simbolo utilizzato nella nostra lingua»...........


.......Il nome sarà «quindi Ferrari 150° Italia, il che dovrebbe chiarire anche ai sassi che la monoposto è dedicata all'anniversario dell'unificazione del nostro Paese. Ora speriamo che la questione si possa considerare definitivamente chiusa e che ci si possa concentrare su altre cose, quali fare in modo di rendere vincente una vettura che sembra comunque essere nata bene». tratto da  http://www.corriere.it

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